Dichiarazione Presidente Mauro Fabris
In relazione al tema del completamento del Mose e del ruolo del consorzio concessionario dell’opera, il presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris, dichiara quanto segue:
Fin dal primo momento in cui, la scorsa estate, la nuova governance del Consorzio Venezia Nuova si è insediata, producendo la necessaria discontinuità con il passato, ci siamo posti il problema di un profondo rinnovamento, con il nuovo direttivo che ha dato ampio mandato al nuovo direttore Hermes Redi di procedere a una complessiva riorganizzazione del Consorzio. Quale primo atto, si è proceduto al ritiro delle deleghe, in precedenza attribuite ad altri, per esercitarle direttamente, e ha mantenuto responsabilità dirette nell’esercizio del mandato. Sono stati inoltre separati i ruoli di Direttore Generale e Presidente, in passato facenti capo alla stessa persona. Ma la discontinuità ha preso vigore anche grazie a una serie di altre azioni di responsabilità, tra cui: l’avvio di una attività di due diligence; il rinnovo dell’organismo di Vigilanza; la nomina di nuovi consulenti sia amministrativi che legali; il rinnovo dei vertici di alcune società partecipate; la revisione delle spese per consulenza e contratti; l’azzeramento delle sponsorizzazioni.
Ora, di fronte agli elementi emersi dalle indagini giudiziarie – pur in assenza di alcuna obbligazione – il concessionario, in ossequio alla propria mission di completare l’opera Mose – ormai all’85% del completamento e quasi del tutto finanziata – e confermando la volontà di farlo in assoluto accordo con le direttive del Governo, nei giorni scorsi ha scritto al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dichiarandosi disponibile a porre in essere tutte le attività necessarie per poter perseguire questo obiettivo.
Come conseguenza di questa iniziativa siamo stati convocati ad un tavolo di confronto con il Governo presso il Ministero delle Infrastrutture per discutere quali opportune iniziative intraprendere, come l’eventuale rinnovo della governance e la possibile ulteriore riduzione dei costi finali dell’opera – rispetto ai tagli già effettuati dalla nuova governance del CVN – oltre ad ogni altra attività che si renderà necessaria per mettere a riparo il Mose dalle conseguenze delle inchieste in corso. In questo senso, abbiamo preso impegno di formulare una proposta, che presenteremo nei prossimi giorni.
In quella sede ministeriale, alla domanda se fosse intenzione del Governo prendere in considerazione l’ipotesi di commissariamento – di cui tra l’altro sarebbe tutta da verificare l’immediata praticabilità – la risposta è stata negativa. Questo a smentita delle voci, non disinteressate, circolate via stampa nei giorni scorsi.
Ciò detto, ci rimetteremo sempre, e in ogni caso, alle decisioni del Governo.
Venezia, 18 giugno 2014
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