1988 – Il modulo sperimentale elettromeccanico
“Il Modulo Sperimentale Elettromeccanico, Mo.S.E., è il prototipo in scala reale della paratoia a spinta di galleggiamento ed è la premessa indispensabile per realizzare il sistema di opere progettato per proteggere Venezia e la sua laguna dalle acque alte eccezionali. È il risultato della necessità di effettuare specifiche sperimentazioni della paratoia: ciò ha richiesto la realizzazione di un prototipo inserito in una particolare struttura perimetrale di contenimento. Si tratta, quindi, di un impianto non permanente, provvisorio, dotato di numerosi elementi necessari soltanto per la sperimentazione e che non compariranno assolutamente nel definitivo sistema di paratoie previsto per la regolazione del flusso di mare”: recita così l’incipit del fascicolo sul Mo.S.E. consegnato agli ospiti e ai giornalisti che parteciparono all’inaugurazione del modulo il 3 novembre 1988. Prima di presentare il progetto di massima nel 1992, il Consorzio Venezia Nuova doveva condurre almeno quattro anni di sperimentazioni sul Modulo Sperimentale Elettromeccanico, il prototipo, appunto, in scala reale di una paratoia, utilizzato dal 1988 al 1992 proprio per la sperimentazione, la prima di un’opera mobile, nel canale di Treporti, alla bocca di porto di Lido. Un enorme cassone metallico subacqueo (20 per 17,5 metri) montato su uno scafo (32 per 25 metri) sormontato da quattro colonne alte 20 metri e una gru, dotato di una centrale di comando e di alloggi per il personale. Il Mo.S.E., costato 20 miliardi di vecchie lire, fu calato in acqua e inaugurato il 3 novembre 1988. Trainato da due rimorchiatori e passato anche davanti al bacino di San Marco, alla presenza del Sindaco di Venezia Antonio Casellati, del Presidente della Regione Carlo Bernini, del Vicepresidente del Consiglio Gianni De Michelis, del Ministro dei Lavori Pubblici Enrico Ferri e del Ministro delle Partecipazioni Statali Carlo Fracanzani.