Progetto
Il Mose è risultato l’unica opera in grado di rispondere ai precisi vincoli e requisiti richiesti

Cantieri
Le barriere sono collocate alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia
Alla bocca di porto di Lido saranno installate due barriere di paratoie; una nel canale nord di Treporti, con 21 paratoie, e una nel canale sud di San Nicolò con 20 paratoie. Le due barriere sono collegate tra loro da un'isola artificiale dove sono situati gli impianti di movimentazione del sistema.
La bocca di porto di Malamocco è la più profonda della laguna ed è quella da cui transitano le navi dirette al porto industriale-commerciale. Per garantire questo traffico anche quando le paratoie saranno in esercizio è stata costruita una conca di navigazione. La barriera è costituita da 19 paratoie.
Il passaggio di pescherecci e barche da diporto molto intenso ha portato alla realizzazione di un porto rifugio con doppia conca di navigazione, in modo da garantire l'entrata e l'uscita dei natanti anche durante la chiusura della barriera. A Chioggia sono previste 18 paratoie.
Arsenale
Nella parte nord dell'Arsenale saranno insediate le attività per il controllo e la manutenzione del Mose
Il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Triveneto, attraverso il Consorzio Venezia Nuova, sta completando un articolato programma di interventi all’Arsenale nord finalizzato al recupero e alla messa in sicurezza degli edifici storici e alla riorganizzazione funzionale dell’area. Questi lavori sono previsti tra gli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, di competenza dello Stato.
Nel luogo che per secoli ha espresso la grande tradizione marinara della Serenissima, si concentreranno competenze, strumenti e tecnologie all'avanguardia. Qui saranno insediate tutte le attività per il controllo e la manutenzione del Mose e per la gestione dell'intero ecosistema lagunare. Grazie al Mose, l’Arsenale può diventare un centro internazionale di assoluta eccellenza in materia di difesa dal mare e di tutela ambientale.
La realizzazione delle opere per la salvaguardia si è sempre avvalsa di studi e monitoraggi per la conoscenza dell’ambiente lagunare e il controllo degli interventi. I dati acquisiti sono organizzati nelle banche dati del Servizio Informativo: una delle strutture più avanzate in Italia per la gestione del territorio. A conclusione del Mose, oggetto della concessione, dopo il periodo di avviamento il Consorzio Venezia Nuova lascerà gli spazi dell’Arsenale e le infrastrutture allestite alla città e a chi eserciterà la manutenzione e la gestione dell’opera di difesa.
Control room
Il Centro di controllo per la gestione operativa delle barriere del Mose
Allestito fin dal 2011 all’Arsenale di Venezia, qui si assumeranno tutte le decisioni chiave per il sollevamento e l’abbassamento delle barriere mobili che verranno azionate in base alle misure dei mareografi, posizionati davanti alle bocche di porto, in modo da registrare in tempo reale la crescita della marea.
La gestione operativa delle barriere ha un elevatissimo grado di affidabilità proprio in quanto l’effettiva decisione della chiusura delle barriere avviene in base alla misura diretta del livello delle acque e non in base al dato previsto. Le previsioni servono per stabilire l’allerta circa il possibile verificarsi di un prossimo evento di acqua alta; ma è il rilievo effettivo sul campo a fornire le informazioni decisive per la messa in funzione o meno delle barriere.
Il comando per alzare le paratoie viene lanciato quando si registra il livello stabilito dalle procedure per iniziare la manovra e garantire che il livello dell’acqua in laguna non superi la quota “di salvaguardia”. Ciò permette anche di rispondere in tempi brevissimi e fino a poco prima dell’evento a qualsiasi improvviso cambiamento delle condizioni meteomarine e al modificarsi (in meglio o in peggio) del grado di pericolo.
Baby Mose
La difesa di Chioggia dalle acque alte più frequenti
Come il Mose proteggerà l’intero territorio lagunare dalle acque alte di qualunque livello, così una serie di interventi eseguiti nei centri urbani in laguna consente già oggi di evitare gli allagamenti più frequenti che hanno quote di marea relativamente “limitate”, ma che con il loro continuo ripetersi provocano il rapido deterioramento delle strutture edilizie e pesanti disagi agli abitanti e alle attività socioeconomiche. Questi interventi, definiti difese locali, sono consistiti nel rialzo delle rive e delle pavimentazioni, per quanto possibile, senza compromettere o alterare le qualità dell’edificato e la fruibilità dei singoli spazi urbani.
A Chioggia, in particolare, le difese locali hanno comportato due modalità di intervento. Per le aree “di bordo” si è proceduto al rialzo degli spazi e delle rive perimetrali; per il “cuore” del centro storico dove non è stato possibile prevedere lavori generalizzati di rialzo è stata realizzata una diversa soluzione, conosciuta come “Baby Mose”, che è consistita nell’installazione di due paratoie sul canal Vena. In caso di acqua alta, le paratoie isolano il canale dalla laguna e impediscono che la marea, superando le rive o risalendo dai tombini, possa allagare le aree circostanti.